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Tempo di lettura: 2 minuti

Confesso subito una cosa: La corte di rose e spine di Sarah J. Maas è il mio primo fantasy. Sono sempre stata attratta dalle storie vere, tangibili, magari ambientate in una Parigi malinconica o in una città italiana piena di non detti. Ma con La corte di rose e spine, ho deciso di cambiare rotta. E che viaggio è stato.

La storia parte da un gesto impulsivo – una freccia scagliata da Feyre, giovane cacciatrice umana – e da lì si spalancano le porte di Prythian, un mondo fatato tanto meraviglioso quanto letale. Ogni pagina è un piccolo varco, ogni scena un affondo in una realtà parallela dove regna la magia… e qualcosa di più oscuro.

Con questo primo libro posso dire che Sarah J. Maas scrive con i pennelli. Le sue descrizioni sono tante, abbondanti, quasi un’orgia sensoriale: profumi, colori, luci, creature, suoni. A tratti ho sentito il bisogno di riprendere fiato, lo ammetto perchè erano “un pò troppo”. Ma poi mi sono resa conto che era proprio grazie a quelle descrizioni che mi sentivo dentro il libro. Come se ogni fiore della Corte di Primavera lo avessi davvero annusato, ogni creatura l’avessi scrutata da vicino.

Non è una lettura veloce, infatti ci ho messo un pò di tempo per finirlo. È una lettura immersiva.

Il cuore del libro è l’incontro – e lo scontro – tra Feyre e Tamlin, un Signore Supremo affascinante e tormentato. Il loro rapporto ha il respiro delle fiabe antiche, ma con la tensione tipica del fantasy moderno. Non tutto è come sembra. Non tutti sono come si presentano. E più si va avanti, più il tono cambia: dal romanticismo iniziale si passa a sfide, crudeltà, prove di coraggio.

L’ultima parte del libro mi ha sorpresa. Diventa più dura, più cupa. Ma anche più intensa. Alcune scene oserei dire anche raccapriccianti. E Feyre… Feyre cambia. Cresce. Si spezza, ma non si arrende mai.

Cosa mi è piaciuto (e cosa meno)

Mi è piaciuto:

  • La protagonista: imperfetta, determinata, umana.
  • Il worldbuilding: ricco, vivido, pieno di fascino.
  • La trasformazione emotiva della trama: parte come una fiaba, diventa una sfida.

Mi è piaciuto meno:

  • Alcuni passaggi sono un po’ lenti.
  • Le descrizioni, pur belle, rallentano il ritmo in certi punti.
  • Tamlin… non sempre l’ho sentito vicino. Forse troppo trattenuto?

In sintesi, La corte di rose e spine è un libro che si fa sentire. È un ingresso lento ma spettacolare nel mondo fantasy, con personaggi che crescono pagina dopo pagina e un mondo che ti rimane addosso. Per me è stato un inizio potente, che mi ha fatto venire voglia di scoprire di più di questo genere. E sì, nonostante le descrizioni abbondanti, mi sono lasciata incantare. Quindi, le prossime “corti” entreranno sicuramente nella mia libreria.

Lo consiglio se:
Hai voglia di una storia che unisca magia, sentimento e lotta. Se ti piacciono le fiabe riscritte in chiave adulta. Se vuoi perderti in un mondo nuovo senza fretta.

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Autore

stefania.conti@leggisognascrivi.it