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Ci sono libri che riescono a catturarti sin dalla prima pagina, e Spinascura è uno di questi. Quando ho iniziato a leggerlo, non mi aspettavo che un giallo ambientato nella tranquilla provincia emiliana mi appassionasse così, ma è proprio quello che è successo. Federica Frezza e Martina Peloponesi, con la loro scrittura a quattro mani, sono riuscite a creare un romanzo che fonde suspense, ironia e un tocco di profondità psicologica.

La storia si svolge nell’immaginario paese di Spinascura, un luogo che potrebbe sembrare sonnolento e ordinario, ma che si rivela presto un nido di segreti e tensioni. La vicenda prende il via con il ritrovamento del corpo di una giovane donna sull’argine del fiume, un evento che scuote la comunità locale. Alma, proprietaria del bar “Il Glicine”, e Dalia, tanatoesteta nell’agenzia funebre di famiglia, decidono di indagare per conto proprio, spinte dalla loro sete di giustizia e da una curiosità quasi contagiosa.

Quello che mi ha colpito di più è stato il modo in cui le autrici hanno costruito Alma e Dalia. Non sono eroine perfette, ma donne vere, con le loro paure, il loro coraggio e una capacità disarmante di affrontare le difficoltà con ironia. I loro dialoghi sono dinamici e spesso divertenti, una boccata d’aria fresca in una trama altrimenti intrisa di tensione.

L’ambientazione è un altro punto forte del romanzo. Spinascura sembra quasi un personaggio a sé, con la sua atmosfera soffocante e i suoi segreti nascosti dietro ogni angolo. È facile sentirsi immersi in questo mondo fatto di pettegolezzi, silenzi e sospetti, un mondo che ha confermato il mio amore per i gialli.

Detto questo, ci sono anche alcuni aspetti che mi hanno lasciata un po’ perplessa. Alcuni personaggi secondari, come Cesare o persino Dalia, avrebbero meritato un maggiore approfondimento, calcolando le descrizioni quasi maniacali presenti in tutto il romanzo. Ho avuto la sensazione che ci fossero dettagli importanti sul loro passato o sulle loro motivazioni che non sono stati pienamente sviluppati. Inoltre, la conclusione, sebbene soddisfacente, mi è sembrata leggermente frettolosa rispetto al ritmo ben bilanciato del resto del libro. Avrei voluto qualche pagina in più per assaporare meglio il finale.

In ogni caso, Spinascura rimane un romanzo che consiglio vivamente, soprattutto a chi cerca un giallo diverso dal solito, capace di offrire emozioni intense e spunti di riflessione. Federica Frezza e Martina Peloponesi hanno creato qualcosa di unico, e non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserveranno in futuro.

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stefania.conti@leggisognascrivi.it

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